È una vittoria condivisa tra il Lazio e l’Abruzzo quella dell’edizione 2020 del Galà del Brodetto Italiano andato in scena lunedì 17 febbraio al ristorante Al Vecchio teatro di Ortona. A conquistare il primo posto, nella manifestazione culinaria in cui si sono sfidati gli chef delle Regioni che si affacciano sull’Adriatico e sul Tirreno, è stato il ristorante La Taberna de’ Gracchi di Roma, con lo chef Andrea Profeta e il titolare Alessandro Tucci. Dal 2014 il ristorante nel quartiere Prati, nella Capitale, è gestito dalla famiglia Tucci, originaria di Schiavi d’Abruzzo. “Abbiamo rappresentato il Lazio – commenta Alessandro Tucci, in prima linea nel ristorante romano – ma è dichiarata la nostra provenienza abruzzese, da Schiavi d’Abruzzo, così come sono forti, nella nostra proposta gastronomica, le influenze della costa, essendo cresciuti a Vasto”. I vincitori sono stati premiati dall’accademico della cucina Mimmo D’Alessio e dal promotore dell’evento Armando Carusi con il trofeo La Selva pesca. “È stata una giornata fantastica – hanno commentato Tucci e Profeta -. Vincere nella nostra terra ha avuto un sapore speciale perchè portiamo sempre l’Abruzzo nel cuore“.
[ads_dx]Nel Galà del Brodetto sono stati assegnati anche altri riconoscimenti speciali dalla giuria. Tra questi premiato il vastese Matteo Crisanti, uno dei sei partecipanti, che si era aggiudicato la vittoria del Festival del Brodetto dell’Adriatico. I premi per la migliore consistenza e per il miglior equilibrio sono andati al caciucco toscano preparato da Federico e Giovanni Marcoccia del ristorante “Le Volte” del porto turistico di Livorno e al brodetto marchigiano di Federico Palestini e Leonardo Marcotullio, il più giovane chef in gara di appena 21 anni, del ristorante “Caserma guelfa” di San Benedetto del Tronto. Ottime anche le preparazioni di Vincenzo Di Donato per la Puglia e Paolo Giorgetti per la Toscana. “I piatti – si legge sul sito della manifestazione -sono stati accompagnati dai vini selezionati dalle regioni di provenienza dei concorrenti assieme ai vini Citra e Dora Sarchese che hanno rappresentato degnamente l’Abruzzo”.