Da “Tramonto” ad “Aia bianca”, il progetto di parco eolico cambia nome prendendo quello dell’area interessata dall’intervento. La En.E.R. Wind, il 15 maggio scorso, ha chiesto al comitato Via della Regione Abruzzo l’autorizzazione per realizzare due torri eoliche dalla potenza complessiva di 4 Mw e le opere necessarie per il collegamento alla rete elettrica nazionale.
La vicenda è quella tortuosa di ormai 10 anni fa, quando la stessa società intendeva realizzare un parco eolico da 16 Mw complessivi tra i Comuni di Celenza sul Trigno e Torrebruna che avrebbero dovuto ospitare 8 aerogeneratori. Non mancarono le proteste dei comitati civici e alla fine il progetto fu momentaneamente accantonato.
Qualche anno fa, un’altra la società, la Floew, riprese in mano il progetto ridimensionandolo. Così, nel giugno 2018, a Torrebruna è entrato in funzione il primo cluster di “fonte Micune” [LEGGI] con una convenzione con il Comune che ha previsto 100mila euro di bonus iniziale a favore dell’ente (usato per l’acquisto di un mezzo spazzaneve) e royalties del 2,7%.
[ant_dx]”Aia Bianca” rappresenta il secondo cluster dell’idea iniziale e fa capo alla società originaria. Le torri previste sono leggermente più alte di quelle delle vicina Torrebruna: altezza al mozzo di 98.4 metri (rispetto agli 80 metri delle altre) e un diametro del rotore della turbina di 92 metri.
L’area dell’intervento si trova a un’altitudine media di 630 metri sul livello del mare e, una volta installate, le pale saranno visibili – così come accade in parte già per le altre presenti nel territorio – dai centri abitati di Celenza sul Trigno, Torrebruna e San Giovani Lipioni, così come spiega la società nella sintesi non tecnica: “il contesto paesaggistico risulta già connotato dalla presenza di turbine eoliche, inserite in armonia con il territorio. Vallate e rilievi rendono gli impianti esistenti e quelli di progetto visibili da determinati scorci e spesso in maniera alternata e parziale. La percezione, nel complesso non risulta interrompere l’identità di paesaggio esistente”.
Una volta approvato il progetto (dal 15 maggio scorso ci sono 2 mesi di tempo per la presentazione di eventuali osservazioni da parte di cittadini, associazioni e portatori d’interesse), la durata dei lavori è stimata in 8 mesi.